Luciana Caramia

Storia di mamma: quando la rete ti salva

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Come qualcuno sa, diventerò zia a giugno e non sto più nella pelle! Complice anche delle lunghe chiacchierate con mia cognata, sto ripercorrendo tutto quello che ho vissuto come mamma, con la mia prima gravidanza, ma in particolare, le settimane e i mesi successivi alla nascita di Ari (la foto qui in alto risale esattamente a sette anni fa).

Quando ci si prepara al primo figlio, la cosa più scontata è frequentare un corso pre parto. Peccato che, come poi scopriamo tutte, le vere nozioni di cui abbiamo bisogno non si esauriscono in quel magico momento che è la nascita di un figlio. È quando l’hai tra le braccia che arriva il bello. Perché, mi sono chiesta, invece di un corso pre parto, nessuno ha mai pensato che forse sarebbe più utile un corso… post parto?? Nessuno ti prepara mai abbastanza a quello che verrà dopo.

Mamme in rete

Chi può davvero aiutare una futura mamma, chi può dirle come stanno veramente le cose? Solo chi ci è passata. Eppure, la sincerità su questo argomento è una conquista recente, che è sopraggiunta con la comparsa nelle nostre vite dei social: dalle mamme blogger ai gruppi di Facebook, è questo il terreno in cui le donne hanno pradossalmente accettato di essere più oneste e di mettersi a nudo davvero pur di trovare conforto. Perché è più semplice sfogare su una chat di sconosciute la frustrazione per le poppate notturne, piuttosto che ammettere candidamente di non dormire da mesi. O è più facile raccontare a un’estranea le difficoltà con lo svezzamento, più che chiedere consiglio a chi ti sta accanto.

Perché nessuno e niente ti prepara a quella disarmante e spiazzante sensazione di inadeguatezza, quando d’un tratto ti ritrovi tra le braccia un esserino minuscolo che dipende completamente e totalmente da te. Se li dolorante, devi ancora riprenderti, hai bisogno di tempo. Ma la vita che hai tra le braccia reclama con quel pianto bellissimo e terrorizzante insieme. Perché se fino al giorno prima c’eri solo tu, adesso siete voi.

La rete aiuta. A me ha salvato. Mi sono informata, confrontata, rassicurata mille volte. Perché improvvisamente scopri che non sei sola, che è tutto normale. E quanto è rassicurante la normalità! Io ho scoperto così una rete di mamme che conosco e frequento ancora oggi. Con una di loro siamo andate per fino in vacanza a Mauritius, vero Sabri? E lasciate perdere chi vi parla di “pancine”, mamme esaurite e tipi umani di ogni genere: ovvio che come in tutti i pianeti anche in questo caso ci siano le esagerazioni. Basta solo lasciarsi condurre dal buonsenso.

E poi cognata, a te posso dirlo: nessuna più di te è fortunata. Perché in me avrai sempre qualcuno che ti dirà davvero come stanno le cose.

E voi? Come siete sopravvissute al post parto? Chi vi è stato davvero d’aiuto?

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